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Il Milleproroghe 2024 prolunga i contratti dell’Ufficio del processo

lentepubblica.it • 11 Gennaio 2024

legittimazione-processuale-ufficio-scolastico-regionaleIl prolungamento dei contratti per gli operatori dell’Ufficio per il Processo è stato recentemente inserito nel Decreto Milleproroghe 2024: ecco le novità.


La decisione di estendere i contratti per i giovani dell’Upp (acronimo per l’Ufficio del Processo), già assunti tramite concorsi precedenti, era stata proposta dal Ministro della Giustizia, Carlo Nordio, ed in seguito ratificata dal Decreto Legge n. 215/2023 approvato dal Consiglio dei Ministri il 28 dicembre scorso.

Questa mossa, come dichiarato dal dicastero di Via Arenula, è parte delle misure contemplate nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) ed è stata oggetto di negoziati con la Commissione europea.

Scopriamo dunque a quando risultano prorogati i contratti attuali.

Che cos’è l’Ufficio per il Processo?

L’Ufficio per il Processo svolge un ruolo cardine nella riforma giudiziaria italiana, essendo una struttura organizzativa mirata a garantire una durata ragionevole dei processi attraverso l’introduzione di nuovi modelli organizzativi e l’efficiente utilizzo delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione (TIC). Questa innovativa concezione dell’ufficio giudiziario non solo segue le migliori pratiche internazionali, ma ne trae ispirazione per implementare miglioramenti significativi nel contesto italiano.

Questa struttura, originariamente creato per accelerare la gestione degli arretrati nei tribunali e contribuire al raggiungimento degli obiettivi del PNRR nel campo della giustizia, continua pertanto la sua missione con l’organico attuale.

Sebbene la durata media dei processi penali sia diminuita al di sotto dei mille giorni, nel settore civile la riduzione è meno significativa (19,2%), lontana dagli obiettivi del 90% concordati con Bruxelles entro giugno 2026, sia nei Tribunali che nelle Corti di Appello.

Il Milleproroghe 2024 prolunga i contratti dell’Ufficio del processo

Il decreto legge ha pertanto autorizzato la proroga fino al 30 giugno 2026 dei contratti a tempo determinato dei dipendenti già in servizio presso l’UPP. Questa decision rappresenta un passo importante nell’adempimento degli impegni presi dall’Italia nei confronti dell’Unione Europea e nell’ambito delle iniziative previste dal PNRR.

Il decreto ha inoltre esteso la durata massima dei contratti a tempo determinato per il personale coinvolto nel supporto alle linee progettuali per la giustizia del PNRR a 36 mesi. Questo significa che gli addetti incaricati di sostenere le iniziative di riforma giudiziaria avranno un periodo di impiego più lungo per contribuire in modo significativo alla realizzazione degli obiettivi stabiliti dal piano di ripresa.

Tuttavia, è importante notare che non sono stati previsti nel decreto eventuali “bonus” per trattenere i vincitori dei concorsi, come inizialmente discusso durante i negoziati con la Commissione europea. Allo stato attuale, inoltre, non emergono prospettive di operazioni di stabilizzazione, indicando che il governo vuole mantenere il personale esistente senza affrontare la complessità di una nuova assunzione di grandi dimensioni.

Al momento nessun nuovo concorso

Pertanto come abbiamo avuto modo di vedere il governo ha scelto di prorogare i contratti anziché indire un nuovo concorso, come inizialmente previsto, per assumere un nuovo contingente di 8.000 addetti e sostituire quelli ingaggiati nel 2022.

Ricordiamo comunque che qualche mese fa il Vice Ministro della Giustizia Francesco Paolo Sisto ha confermato che il secondo concorso sarà effettivamente bandito nel corso del 2024 e prevederà altre 4200 assunzioni all’Ufficio del Processo nel Ministero della Giustizia, al fine di raggiungere gli obiettivi di potenziamento previsti dal PNRR.

Quindi vedremo se nel corso dell’anno questo bando effettivamente sarà emanato.

 

 

 

Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it
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